Il caos spiegato nel film Jurassic Park...
sabato 31 maggio 2008
giovedì 29 maggio 2008
educare alla complessita'
Edgar Morin a Parma, il 27 maggio:
Accogliere la sfida del cambiamento ci chiede di saper sviluppare un pensiero educativo nuovo, che si lasci alle spalle le logiche della parcellizzazione e della separazione e che sappia connettere tra loro le differenze, facendo delle vive contraddizioni quotidiane preziosi stimoli per la ricerca di nuove risposte. Per l’educazione del nostro tempo non è sufficiente giustapporre frammenti di saperi diversi: occorre far dialogare attivamente i saperi e i loro soggetti attraverso una logica della complessità che li sappia mettere in circolo.
Famiglie, istituzioni, scuola, associazionismo, volontariato sono chiamati ad integrare modelli affermati con approcci al pensiero complesso. Si’, si tratta proprio di educare alla complessita’. A me hanno insegnato da piccolo a fare la raccolta differenziata, ora mi sembra impossibile non farla. Mi hanno insegnato a mettere la cintura di sicurezza, ora non posso fare 1 km senza. E quindi, educare alla complessita’. Perche’ e’ un fatto culturale.
Anche per le organizzazioni, per il management. Ad Alghero, al convegno Convivere con la complessita’ parlavo con un segretario generale di una Camera di Commercio. Mi diceva che per lui il vero problema nell’adottare un approccio ispirato alla complessita’ e’ legato alle resistenze culturali che si incontrano.
Che la strategia emerga strada facendo, che le parole d’ordine siano flessibilita’ e prontezza a cogliere l’attimo. Ma le persone si aspettano ancora stabilita’, che i timonieri sappiano perfettamente dove andare, come su una tavola liscia, non un mare dove le condizioni possono mutare all’improvviso e la bonaccia diventa tempesta. Si aspettano, ci aspettiamo, ancora la gerarchia, e che chi sta in alto ne sappia di piu’ di chi sta in basso.
Che l’organizzazione si apra verso l’esterno, diventi rete, si auto-organizzi all’orlo del caos. Ma il disordine fa paura. E’ molto piu’ sicura, tranquillizzante la gerarchia. So a chi riporto, so chi riporta a me, illusione di ordine, controllo. Bisogno di prevedibilita’, di situazioni sotto controllo. E’ un fatto culturale.
E' quindi tempo di educare alla complessita’...
Accogliere la sfida del cambiamento ci chiede di saper sviluppare un pensiero educativo nuovo, che si lasci alle spalle le logiche della parcellizzazione e della separazione e che sappia connettere tra loro le differenze, facendo delle vive contraddizioni quotidiane preziosi stimoli per la ricerca di nuove risposte. Per l’educazione del nostro tempo non è sufficiente giustapporre frammenti di saperi diversi: occorre far dialogare attivamente i saperi e i loro soggetti attraverso una logica della complessità che li sappia mettere in circolo.
Famiglie, istituzioni, scuola, associazionismo, volontariato sono chiamati ad integrare modelli affermati con approcci al pensiero complesso. Si’, si tratta proprio di educare alla complessita’. A me hanno insegnato da piccolo a fare la raccolta differenziata, ora mi sembra impossibile non farla. Mi hanno insegnato a mettere la cintura di sicurezza, ora non posso fare 1 km senza. E quindi, educare alla complessita’. Perche’ e’ un fatto culturale.
Anche per le organizzazioni, per il management. Ad Alghero, al convegno Convivere con la complessita’ parlavo con un segretario generale di una Camera di Commercio. Mi diceva che per lui il vero problema nell’adottare un approccio ispirato alla complessita’ e’ legato alle resistenze culturali che si incontrano.
Che la strategia emerga strada facendo, che le parole d’ordine siano flessibilita’ e prontezza a cogliere l’attimo. Ma le persone si aspettano ancora stabilita’, che i timonieri sappiano perfettamente dove andare, come su una tavola liscia, non un mare dove le condizioni possono mutare all’improvviso e la bonaccia diventa tempesta. Si aspettano, ci aspettiamo, ancora la gerarchia, e che chi sta in alto ne sappia di piu’ di chi sta in basso.
Che l’organizzazione si apra verso l’esterno, diventi rete, si auto-organizzi all’orlo del caos. Ma il disordine fa paura. E’ molto piu’ sicura, tranquillizzante la gerarchia. So a chi riporto, so chi riporta a me, illusione di ordine, controllo. Bisogno di prevedibilita’, di situazioni sotto controllo. E’ un fatto culturale.
E' quindi tempo di educare alla complessita’...
martedì 27 maggio 2008
oggi a parma
Alle 16.30 convegno di Edgar Morin, uno dei piu' grandi filosofi della complessita', dal titolo Educare nella citta' che cambia: una sfida di civilta'.
lunedì 26 maggio 2008
quanto fa 2 + 2
Oggi ad Alghero ho partecipato al convegno dal titolo "Convivere con la complessità", organizzato da Infocamere.
Il prof. Rullani ha parlato di un'intelligenza tecnica, meccanica, tipica del mondo calcolabile determinista. La supremazia della scienza classica, del mondo delle macchine, della catena di montaggio ha soffocato la creatività, la personalità, l'unicità di ciascuno di noi. Quel mondo ci ha insegnato, senza ombra di dubbio, che, sempre e comunque, 2 + 2 = 4.
Ma non è così! 2 + 2 può anche fare 5, se lo vogliamo. Noi possiamo fare in modo che sia così. Ciascuno di noi. Ed ecco che con la complessità, con la rete, si torna a rivedere l'intelligenza fluida, che è nostra e solo nostra, diversa e unica per ognuno di noi. Sul blog di Rullani approfondimenti sul tema.
Questa è libertà. Che 2 + 2 possa fare anche 5.
Il prof. Rullani ha parlato di un'intelligenza tecnica, meccanica, tipica del mondo calcolabile determinista. La supremazia della scienza classica, del mondo delle macchine, della catena di montaggio ha soffocato la creatività, la personalità, l'unicità di ciascuno di noi. Quel mondo ci ha insegnato, senza ombra di dubbio, che, sempre e comunque, 2 + 2 = 4.
Ma non è così! 2 + 2 può anche fare 5, se lo vogliamo. Noi possiamo fare in modo che sia così. Ciascuno di noi. Ed ecco che con la complessità, con la rete, si torna a rivedere l'intelligenza fluida, che è nostra e solo nostra, diversa e unica per ognuno di noi. Sul blog di Rullani approfondimenti sul tema.
Questa è libertà. Che 2 + 2 possa fare anche 5.
sabato 24 maggio 2008
il ritmo del cambiamento
Non e' tanto l'entita' del cambiamento. E' il ritmo del cambiamento.
I rami di continuita' si fanno sempre piu' corti. I punti di discontinuita' sempre piu' frequenti, ravvicinati tra loro. Momenti di salto, inaspettato e imprevedibile. E' facile perdere la bussola, provare un senso di vertigine, sentire che qualcosa sta succedendo ma non riuscire a definirlo.
Illuminanti al riguardo le parole di Ernesto Illy:
Quando la vita scorreva lenta come un pigro fiume, la complessita’ esisteva, ma non veniva percepita. Oggi tutti se la sentono addosso, perche’ il ritmo si e’ fatto serrato come un torrente vorticoso.
I rami di continuita' si fanno sempre piu' corti. I punti di discontinuita' sempre piu' frequenti, ravvicinati tra loro. Momenti di salto, inaspettato e imprevedibile. E' facile perdere la bussola, provare un senso di vertigine, sentire che qualcosa sta succedendo ma non riuscire a definirlo.
Illuminanti al riguardo le parole di Ernesto Illy:
Quando la vita scorreva lenta come un pigro fiume, la complessita’ esisteva, ma non veniva percepita. Oggi tutti se la sentono addosso, perche’ il ritmo si e’ fatto serrato come un torrente vorticoso.
giovedì 22 maggio 2008
un cambiamento anche visibile
Secondo Mark Taylor, autore de Il momento della complessità, gli ideali della linearità, dell'ordine, della razionalità tipici del pensiero occidentale figlio della scienza classica si potevano quasi toccare. Eccoli, visibili, ad un passo da noi, resi reali, addirittura abitabili, nel Seagram Building (1958) di Mies van der Rohe.
Idee e parole che trasudano complessità si traducono in edifici. Il cambiamento prende forma e si fa visibile.
Ma il cambiamento che sta avvenendo è anche visibile. Non linearità, disordine, vitali forme sempre mutevoli che sembrano avvolgerci o scappare da noi, co-evolvendo con l'ambiente. Ecco gli ideali della complessità resi reali, nel Guggenheim Museum di Bilbao (1997) di Frank Gehry.
Le idee dello stesso Gehry trasudano complessità:
La cultura occidentale pensa ad un solo tipo di ordine, alla simmetria, al classicismo, all'idea della prospettiva centrale. Ma il mondo intero non può essere costruito soltanto lungo degli assi.
Idee e parole che trasudano complessità si traducono in edifici. Il cambiamento prende forma e si fa visibile.
martedì 20 maggio 2008
Leonardo emergente
Ed ecco il mio video per sci(bzaar)net. Sono 13 minuti, sulla mia esperienza con il blog e su second life. Sull'impossibilita', oggi, di un Leonardo, mito dell'onniscienza. Oggi Leonardo emerge dal basso, da contributi multidisciplinari dispersi in rete. Leonardo non e' uno, e' molti interconnessi.
Chiedo scusa per la qualita' pessima delle riprese. Tutto auto-prodotto. Auto-organizzato appunto :)
Leonardo emergente a sci(bzaar)net from lucacomello on Vimeo.
Chiedo scusa per la qualita' pessima delle riprese. Tutto auto-prodotto. Auto-organizzato appunto :)
Leonardo emergente a sci(bzaar)net from lucacomello on Vimeo.
lunedì 19 maggio 2008
complimenti sci(bzaar)net, complimenti gianandrea
Purtroppo non sono riuscito ad andarci fisicamente, ma ho mandato un video. L'evento sci(bzaar)net sembra riuscito benissimo. Complimenti a tutti e in particolare a Gianandrea Giacoma, che ha organizzato con passione e competenza.
Nei prossimi giorni mettero' on-line il mio video, dal titolo Leonardo emergente.
Nei prossimi giorni mettero' on-line il mio video, dal titolo Leonardo emergente.
mercoledì 14 maggio 2008
voglio sentire la vostra voce
Insomma, mi sembra di essere uno di quei professori che dice fate pure domande e poi fa monologhi di ore, parlando per se stesso.
Questa volta voglio sentire la vostra voce.
Studiosi, appassionati, semplici curiosi, naviganti, viaggiatori che passate di qua per caso...
cos'e' per voi la complessita'?
Nella vostra vita lavorativa, personale, nel vostro vissuto.
Voglio sentire la vostra voce.
Avanti, chi rompe il ghiaccio?
Cos'e' realmente la complessita' per voi?
Questa volta voglio sentire la vostra voce.
Studiosi, appassionati, semplici curiosi, naviganti, viaggiatori che passate di qua per caso...
cos'e' per voi la complessita'?
Nella vostra vita lavorativa, personale, nel vostro vissuto.
Voglio sentire la vostra voce.
Avanti, chi rompe il ghiaccio?
Cos'e' realmente la complessita' per voi?
complessagenda
Un piccolo remind per chiunque fosse interessato.
Se qualcuno vuole sentirmi parlare di complessita' nei prossimi giorni mi trova:
- domani giovedi' 15 maggio ore 6.45 Radio Montecarlo Buenos Dias (intervistato da Luisella Berrino)
- sabato 17 maggio ore 15.04 Sci(bzaar)net, intervento video (credo sia possibile vederlo in streaming)
- sabato 17 maggio ore 18 Vicino Lontano, Libreria Odos Udine, presentazione di Viaggio nella complessita'.
Come sempre, se ci siete, fatevi riconoscere.
Se qualcuno vuole sentirmi parlare di complessita' nei prossimi giorni mi trova:
- domani giovedi' 15 maggio ore 6.45 Radio Montecarlo Buenos Dias (intervistato da Luisella Berrino)
- sabato 17 maggio ore 15.04 Sci(bzaar)net, intervento video (credo sia possibile vederlo in streaming)
- sabato 17 maggio ore 18 Vicino Lontano, Libreria Odos Udine, presentazione di Viaggio nella complessita'.
Come sempre, se ci siete, fatevi riconoscere.
lunedì 12 maggio 2008
una fetta di complessita'
La nota tecnologia nordica risponde presente. In questa camera d'albergo a Stoccolma mi connetto facilmente con un click e posso aggiornare il blog prima di dormire.
Ho fatto quattro passi per il centro. Stasera e' vuoto, credo perche' e' lunedi' sera. Ma Stoccolma, per me, e' sempre magica, ha qualcosa che non so.
Tornando ai nostri argomenti, se volete una fetta di complessita' a colazione, ascoltate giovedi' mattina Radio Montecarlo verso le 6.45. In un'intervista a Luisella Berrino parlo di Viaggio nella complessita' nel programma Buenos Dias.
Ed ora... buenas noche.
Ho fatto quattro passi per il centro. Stasera e' vuoto, credo perche' e' lunedi' sera. Ma Stoccolma, per me, e' sempre magica, ha qualcosa che non so.
Tornando ai nostri argomenti, se volete una fetta di complessita' a colazione, ascoltate giovedi' mattina Radio Montecarlo verso le 6.45. In un'intervista a Luisella Berrino parlo di Viaggio nella complessita' nel programma Buenos Dias.
Ed ora... buenas noche.
domenica 11 maggio 2008
chiuso per formazione?
Tutta la prossima settimana, da domani a venerdì, sarò a Stoccolma per un corso di formazione aziendale. Conto sulla nota tecnologia nordica per trovare possibilità di connessione e quindi poter aggiornare il blog.
Altrimenti lui si prenderà una settimana di ferie, mentre io una settimana di formazione.
Altrimenti lui si prenderà una settimana di ferie, mentre io una settimana di formazione.
sistemi complessi adattativi all'AssindUdine
Dal convegno dell'altro ieri, parlando di compresenza di continuità e discontinuità.
Viaggio nella complessità all'Associazione Industriali di Udine from lucacomello on Vimeo.
E' stato un bell'evento.
Bravi tutti!
Ma senza voler far torto a nessuno, il prof. Pasqualotto è stato strepitoso. Ha tenuto incollati tutti per 20 minuti parlando di filosofia orientale e complessità. Strepitoso!
Viaggio nella complessità all'Associazione Industriali di Udine from lucacomello on Vimeo.
E' stato un bell'evento.
Bravi tutti!
Ma senza voler far torto a nessuno, il prof. Pasqualotto è stato strepitoso. Ha tenuto incollati tutti per 20 minuti parlando di filosofia orientale e complessità. Strepitoso!
sabato 10 maggio 2008
intervista a kauffman
Reinventing the Sacred è il nuovo libro di uno dei guru della complessità, Stuart Kauffman. Qui un'intervista a tutto campo.
sci(BZAAR)net
Manderò un video per questo evento, come vi avevo detto.
Il mio intervento si intitola Leonardo emergente ed in sintesi dice che...
Alla ricerca di un nuovo Leonardo, ovvero del mito dell’onniscienza. Quel Leonardo padroneggia le discipline, pensa, mette in pratica, realizza, industrializza. Quel Leonardo possiede tutte le risorse, è il vertice della piramide, è il grande capitano d’industria che fa le fortune di un’azienda. Approccio top-down. Ma oggi il ritmo si è fatto serrato come un torrente vorticoso e quel Leonardo non esiste più. Il nuovo Leonardo emerge dal basso, integrando i contributi di conoscenza di nodi anche molto distanti tra di loro. Questo Leonardo non è uno. Questo Leonardo è distribuito, è disperso, è molti.
Adesso vado a farlo.
Il mio intervento si intitola Leonardo emergente ed in sintesi dice che...
Alla ricerca di un nuovo Leonardo, ovvero del mito dell’onniscienza. Quel Leonardo padroneggia le discipline, pensa, mette in pratica, realizza, industrializza. Quel Leonardo possiede tutte le risorse, è il vertice della piramide, è il grande capitano d’industria che fa le fortune di un’azienda. Approccio top-down. Ma oggi il ritmo si è fatto serrato come un torrente vorticoso e quel Leonardo non esiste più. Il nuovo Leonardo emerge dal basso, integrando i contributi di conoscenza di nodi anche molto distanti tra di loro. Questo Leonardo non è uno. Questo Leonardo è distribuito, è disperso, è molti.
Adesso vado a farlo.
giovedì 8 maggio 2008
domani associazione industriali di udine alle ore 17
Presentiamo Viaggio nella complessità.
Venite? Viaggiate?
Luca De Biase non riuscirà ad esserci, al suo posto Guido Romeo, sempre di Nòva24. Poi Giangiorgio Pasqualotto e Alberto Felice De Toni.
E non mancheranno, come potrebbero, i rock'n'roll (auto-organized) robots e i ciclisti auto-organizzati.
A domani, se ci siete fatevi riconoscere...
Venite? Viaggiate?
Luca De Biase non riuscirà ad esserci, al suo posto Guido Romeo, sempre di Nòva24. Poi Giangiorgio Pasqualotto e Alberto Felice De Toni.
E non mancheranno, come potrebbero, i rock'n'roll (auto-organized) robots e i ciclisti auto-organizzati.
A domani, se ci siete fatevi riconoscere...
martedì 6 maggio 2008
rock'n'roll (auto-organized) robots
Non sono simpatici questi robottini auto-organizzati? Nessuno ha imposto loro di evitare l'ostacolo. Si tratta di un comportamento emergente.
Boids senza leader from lucacomello on Vimeo.
Boids senza leader from lucacomello on Vimeo.
lunedì 5 maggio 2008
senza leader
Poche e semplici regole locali. Solitamente due o tre, che richiedono agli agenti di mantenersi a contatto con i propri vicini ma evitando le collisioni.
E gli agenti hanno tutti le medesime informazioni, le due o tre regole locali. Nessun leader. Emergono comportamenti collettivi straordinariamente organizzati, auto-organizzati. Come nella seguente simulazione. Nessun leader, tutti gregari.
Ciclisti auto-organizzati from lucacomello on Vimeo.
E gli agenti hanno tutti le medesime informazioni, le due o tre regole locali. Nessun leader. Emergono comportamenti collettivi straordinariamente organizzati, auto-organizzati. Come nella seguente simulazione. Nessun leader, tutti gregari.
Ciclisti auto-organizzati from lucacomello on Vimeo.
sabato 3 maggio 2008
prede o ragni?
Ho ricevuto qualche mail in cui mi si chiedeva cosa significa il titolo del mio primo libro, Prede o ragni, edito dalla Utet nel 2005.
In due righe.
La complessità può essere vista come una grande ragnatela. Le organizzazioni saranno i ragni, che tessono la tela e ne sfruttano i vantaggi, o saranno prede, ovvero rimarranno imbrigliate in essa?
In due righe.
La complessità può essere vista come una grande ragnatela. Le organizzazioni saranno i ragni, che tessono la tela e ne sfruttano i vantaggi, o saranno prede, ovvero rimarranno imbrigliate in essa?
giovedì 1 maggio 2008
vicino lontano
grazie
...a Roberta, che ha scritto questa recensione di Complessamente.
Di Roberta e delle sue mappe avevo già parlato qui.
A Udine, il 9 maggio, alla presentazione di Viaggio nella complessità, ci sarà anche la sua mappa in cui il nostro libro è scritto radialmente. Un po' di vita e un po' di colore ai sistemi complessi.
Di Roberta e delle sue mappe avevo già parlato qui.
A Udine, il 9 maggio, alla presentazione di Viaggio nella complessità, ci sarà anche la sua mappa in cui il nostro libro è scritto radialmente. Un po' di vita e un po' di colore ai sistemi complessi.
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