Domenica scrivevo il post more is different dedicato al lavoro di Philip W. Anderson.
Lo stesso giorno, mi dicono, è uscito un articolo su Il Sole 24 Ore dedicato sempre al fisico premio Nobel nel 1977. Mi dicono hai preso spunto, qualcuno scherza e dice hai fatto copia e incolla dal Sole?
Niente di tutto questo! E' stato un caso, o forse sincronicità. Ovvero quello che che la gente chiama coincidenza, non linearmente derivante da un rapporto causa-effetto.
Come uno scarabeo che sbatte sul davanzale dello studio di Jung mentre una sua paziente gli sta raccontando di averne sognato uno d'oro.
Oppure, più romanticamente, come dopo l'isola di H incontrarsi nella metropolitana di Parigi, riconoscersi tra miliardi di persone, unico luogo e unico istante possibile tra miliardi di luoghi, miliardi di istanti.
Grazie a Marcella Messina, dottoranda del CE.R.CO di Bergamo, per la consulenza sulla sincronicità.
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