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sabato 5 luglio 2008

ancora sulla storia

Sì perché Kevin Kelly, già direttore di Wired, si chiede sul suo blog se sia lineare o esponenziale.
La vita di ciascuno di noi può anche essere lineare, ma si muove all'interno di una storia esponenziale. Le chiamerei ambiguità complesse.

giovedì 3 luglio 2008

catastrofi, caso e contingenza

Luca De Biase. partendo dalla postfazione di Domenico Scarpa al romanzo N di Ernesto Ferrero, riflette in questo suo post sulla storia e su come essa possa mutare se si passa dalla gerarchia alla rete.

Nel passaggio, è tutto molto diverso, molto meno rassicurante rispetto al determinismo della scienza classica dove tutto é prevedibile. Conoscendo le condizioni iniziali e le leggi che regolano i fenomeni é possibile in linea teorica prevedere perfettamente la loro evoluzione. Questa non é la realtá, é come il mondo artificiale creato dall’invenzione di Morel, la macchina dello scrittore argentino Adolfo Bioy Casares che fa sí che tutto si ripeta uguale a se stesso per sempre.



Questo video è tratto dall'omonimo film di Emidio Greco del 1974. Lo Straniero, capito che, grazie all'invenzione di Morel la storia sull'isola si ripete sempre uguale a se stessa, cerca di manomettere la macchina per entrare a far parte di questa storia sempre uguale a se stessa. E amare, per sempre e sempre allo stesso modo, il suo sogno, Faustine.

La realtá é molto diversa, molto meno rassicurante. La storia è presente in tutto ciò che ci circonda, è determinismo e caso. Scrive Pietro Greco in Evoluzioni:

Tutte le strutture che vediamo intorno a noi, le galassie lontane e le nuvole del cielo, le grandi foreste e l’oceano immenso, la sequoia e l’aragosta, il bambino e la multinazionale, la Gioconda e Internet, non sono il frutto necessario e prevedibile di un Principio unico e ineludibile, di un Grande Algoritmo, ma sono il prodotto unico e, quasi sempre, contingente dell’intreccio tra le leggi fondamentali della fisica e la serie imprevedibile delle loro concrete realizzazioni. Sono il frutto della storia. Non di un Progetto.

Fra tutti i biliardi di triliardi di fiocchi che sono caduti sulla terra, teoricamente non ve ne sono due identici. Tuttavia i fiocchi sono tutti o esagonali o triangolari e simmetrici e guardando un fiocco possiamo riconoscerlo.
Questo è la storia. Una commistione tra un determinismo generale che stabilisce le caratteristiche globali e una casualità specifica che stabilisce le caratteristiche locali. Per noi uomini vale lo stesso. Fra i miliardi di uomini che hanno popolato la Terra, non ve ne sono mai stati due identici.

Catastrofi, caso e contingenza. Ovvero la storia.

E nel passaggio da gerarchia a rete, la prima storia, quella artificiale, mai veramente esistita, non ha più ragione di esistere. Nella rete siamo noi i protagonisti. Ciascuno di noi può contribuire con un suo verso. Grande opportunità, ma anche grande responsabilità.
E' l'aspetto etico della complessità. Effetto butterfly: possiamo fare molto bene, ma anche molto male. E, poichè l'imprevedibilità della natura non si può cambiare, non possiamo dire all'Etna di non eruttare, è necessario a mio avviso aggiungere un po' di prevedibilità alle nostre azioni, ricercando un senso condiviso al momento che stiamo vivendo e al cammino che stiamo facendo.

mercoledì 11 giugno 2008

voglio trovare un senso

Possibile, motore della complessita'.
Improbabile diventa probabile.
Scritto maiuscolo, come Dio della liberta'.
Quante vie, biforcazioni, connessioni mai immaginate.
E accadimenti non previsti che accadono e accadimenti previsti che non accadono.
Come Alice nel Paese delle Meraviglie, diventare all'istante molto grandi o molto piccoli, a volte grandi e piccoli insieme, senza saperlo prima e senza sapere il perche' ne' cosa succedera' poi.
Come un Tesoro. Di un valore ineguagliabile, che forse capiremmo a fondo solo se non ci fosse.

mercoledì 23 aprile 2008

breve storia del futuro

Ho appena terminato la lettura di Breve storia del futuro, di Jacques Attali.
Un libro che consiglio, ricco di stimoli. Una storia del capitalismo fino ad oggi, e soprattutto una "storia del futuro", di qui ai prossimi 100 anni. Certo, nessuno ha la bacchetta magica, il futuro è imprevedibile e piccole cause possono generare grandi effetti, ma Attali evidenzia con grande precisione alcune delle dinamiche complesse in atto.

Cosa ci attende nel futuro?

Innanzitutto l'iperimpero, ovvero la vittoria del mercato sugli Stati, un mercato che diventa planetario e porta al superamento del concetto stesso di Stato.
Secondo Attali, la dinamica in atto è sempre la medesima: un servizio pubblico si trasforma in servizio privato e successivamente in prodotto di massa. Quando tutti o quasi i servizi pubblici (compresi sicurezza, sorveglianza, sanità) saranno prodotti di massa, gli Stati non esisteranno più. Al più tardi intorno al 2050 comincerà una lenta decostruzione degli Stati nati più di mille anni fa. Prima ondata del futuro: l'iperimpero, società planetaria volatile, noncurante, egoista e precaria. Nessuna fedeltà, nè nazionale, nè politica, nè culturale.

E, a questo punto, due scenari differenti. La fine dell'umanità o la salvezza.

Fine dell'umanità, seconda ondata del futuro: l'iperconflitto. Dopo la violenza del denaro, quella delle armi. Conflitti locali e globali: guerre di penuria (petrolio e acqua), guerre di frontiera (dal Medio Oriente all'Africa), guerre di influenza, guerre tra pirati e sedentari. Niente di impossibile, potrebbe essere la fine dell'umanità.

O, invece, dopo il mercato e le armi, il bene. Secondo Attali, i disastri sono, per la natura umana, i migliori avvocati del cambiamento. E, quindi, terza ondata del futuro: l'iperdemocrazia. Accanto all'economia di mercato, un'economia dell'altruismo, della gratuità, del dono, dell'interesse generale. Un'economia relazionale, in cui verrà tutelato il complesso degli elementi che rendono possibile e dignitosa la vita: il clima, l'aria, l'acqua, la lbertà, la democrazia, le culture, le lingue, i saperi. La Storia, secondo Attali, spingerà verso l'emergenza auto-organizzata di una intelligenza collettiva, dotata di una memoria collettiva, che conserverà e accumulerà il proprio sapere.

E in questo stato auto-organizzato, in cui il tutto è maggiore della somma delle parti, finirebbe la storia dell'homo sapiens. Non con l'annientamento, come nelle prime due ondate del futuro, ma con il suo superamento.

sabato 12 aprile 2008

rane, insetti e futuro

Il dott. Ernesto Illy, a una conferenza tenuta all'Università di Udine nel febbraio 2004, usò questa suggestiva metafora.

Noi esseri umani siamo come le rane. La rana ha un'ipotesi deterministica, lineare del mondo. Osserva il moto di un moscerino, fa un paio di calcoli di trigonometria calcolandone il percorso, e riesce a garantirsi il pasto. Noi esseri umani siamo come le rane: abbiamo una tremenda necessità di vivere in un mondo prevedibile e paghiamo profumatamente questa illusione a maghi e cartomanti. Anche molte grandi organizzazioni sono rane.

Ma come fanno i moscerini a sopravvivere? Complessità, non linearità, disordine! Si muovono costantemente per non dare alla rana il tempo di calcolare le traiettorie. Li avete visti qualche volta contro il buio di una foresta e il sole che li illumina? Sono sciami che ballano continuamente! Complessità, non linearità, disordine, fonti di vita. Anche noi, specie se abbiamo a che fare con rane più grandi di noi, spesso siamo moscerini. Anche le nostre organizzazioni, guerriglia e non guerra di posizione, possono esserlo.

venerdì 7 marzo 2008

elezioni nel caos deterministico

A poco più di un mese dal voto, si moltiplicano sondaggi e previsioni. Ma, con buona pace di tutti, la verità sembra essere che nessuno può prevedere la composizione del prossimo Senato.

In un interessante articolo pubblicato su Le Scienze nel settembre 2006, i ricercatori dell'Istituto dei sistemi complessi del CNR, Alberto Petri, Fergal Dalton e Giorgio Pontuale hanno dimostrato che l’applicazione del premio di maggioranza al Senato ricorda il comportamento dei sistemi dinamici caotici, di fatto imprevedibili. Piccole variazioni possono generare effetti molto diversi tra di loro: è l'effetto butterfly.

In linea di principio l'evoluzione di un sistema caotico deterministico è perfettamente prevedibile, ma per questo è necessario che le condizioni iniziali del sistema siano conosciute precisamente, vale a dire con infiniti numeri dopo la virgola: una cosa irrealizzabile in pratica.
Allo stesso modo prevedere l'effetto del premio di maggioranza richiede il pronostico esatto del numero di seggi in ciascuna Regione (le cifre dopo la virgola). Le Regioni non sono infinite, anzi sono relativamente poche, ma la grande incertezza dei pronostici elettorali rende di fatto imprevedibile il risultato.

venerdì 22 febbraio 2008

new born

Tempo t zero. Partenza!
Partenza per un nuovo viaggio, questa volta su questo blog. Un nuovo...
viaggio nella complessità.

Dall'
Ulysses di A.L.Tennyson:
Non posso fare a meno di viaggiare: voglio bere la vita fino in fondo. Errando sempre con cuore affamato ho visto e conosciuto molto, città di uomini e usanze, climi, consigli, governi. E non ultimo me stesso.

Che sia lo stesso anche con questo blog. ComplessaMente emergerà dal basso, con il contributo di tutti. La meta non è prevedibile. Il cammino, lo faremo andando.