Il dott. Ernesto Illy, a una conferenza tenuta all'Università di Udine nel febbraio 2004, usò questa suggestiva metafora.
Noi esseri umani siamo come le rane. La rana ha un'ipotesi deterministica, lineare del mondo. Osserva il moto di un moscerino, fa un paio di calcoli di trigonometria calcolandone il percorso, e riesce a garantirsi il pasto. Noi esseri umani siamo come le rane: abbiamo una tremenda necessità di vivere in un mondo prevedibile e paghiamo profumatamente questa illusione a maghi e cartomanti. Anche molte grandi organizzazioni sono rane.
Ma come fanno i moscerini a sopravvivere? Complessità, non linearità, disordine! Si muovono costantemente per non dare alla rana il tempo di calcolare le traiettorie. Li avete visti qualche volta contro il buio di una foresta e il sole che li illumina? Sono sciami che ballano continuamente! Complessità, non linearità, disordine, fonti di vita. Anche noi, specie se abbiamo a che fare con rane più grandi di noi, spesso siamo moscerini. Anche le nostre organizzazioni, guerriglia e non guerra di posizione, possono esserlo.
3 commenti:
C'è da dire però che in questo caso la sopravvivenza dei moscerini (come specie) è garantita dall'altissimo numero di individui che vengono generati, la maggior parte dei quali destinati ad essere cibo per altre specie.
L'"individuo" moscerino ha ben poche possibilità di sopravvivere e lo sciame prende la sua forza solo dal numero di elementi che lo compongono.
ed è anche molto dispendioso... un gran dispendio di energie alla ricerca della sopravvivenza..
La complessità del singolo moscerino si trasforma in una relativa linearità dell'insieme dei moscerini dove la rana lineare può catturare ( e le cattura ) le proprie prede.-
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