Luca De Biase. partendo dalla postfazione di Domenico Scarpa al romanzo N di Ernesto Ferrero, riflette in questo suo post sulla storia e su come essa possa mutare se si passa dalla gerarchia alla rete.
Nel passaggio, è tutto molto diverso, molto meno rassicurante rispetto al determinismo della scienza classica dove tutto é prevedibile. Conoscendo le condizioni iniziali e le leggi che regolano i fenomeni é possibile in linea teorica prevedere perfettamente la loro evoluzione. Questa non é la realtá, é come il mondo artificiale creato dall’invenzione di Morel, la macchina dello scrittore argentino Adolfo Bioy Casares che fa sí che tutto si ripeta uguale a se stesso per sempre.
Questo video è tratto dall'omonimo film di Emidio Greco del 1974. Lo Straniero, capito che, grazie all'invenzione di Morel la storia sull'isola si ripete sempre uguale a se stessa, cerca di manomettere la macchina per entrare a far parte di questa storia sempre uguale a se stessa. E amare, per sempre e sempre allo stesso modo, il suo sogno, Faustine.
La realtá é molto diversa, molto meno rassicurante. La storia è presente in tutto ciò che ci circonda, è determinismo e caso. Scrive Pietro Greco in Evoluzioni:
Tutte le strutture che vediamo intorno a noi, le galassie lontane e le nuvole del cielo, le grandi foreste e l’oceano immenso, la sequoia e l’aragosta, il bambino e la multinazionale, la Gioconda e Internet, non sono il frutto necessario e prevedibile di un Principio unico e ineludibile, di un Grande Algoritmo, ma sono il prodotto unico e, quasi sempre, contingente dell’intreccio tra le leggi fondamentali della fisica e la serie imprevedibile delle loro concrete realizzazioni. Sono il frutto della storia. Non di un Progetto.
Fra tutti i biliardi di triliardi di fiocchi che sono caduti sulla terra, teoricamente non ve ne sono due identici. Tuttavia i fiocchi sono tutti o esagonali o triangolari e simmetrici e guardando un fiocco possiamo riconoscerlo.
Questo è la storia. Una commistione tra un determinismo generale che stabilisce le caratteristiche globali e una casualità specifica che stabilisce le caratteristiche locali. Per noi uomini vale lo stesso. Fra i miliardi di uomini che hanno popolato la Terra, non ve ne sono mai stati due identici.
Catastrofi, caso e contingenza. Ovvero la storia.
E nel passaggio da gerarchia a rete, la prima storia, quella artificiale, mai veramente esistita, non ha più ragione di esistere. Nella rete siamo noi i protagonisti. Ciascuno di noi può contribuire con un suo verso. Grande opportunità, ma anche grande responsabilità.
E' l'aspetto etico della complessità. Effetto butterfly: possiamo fare molto bene, ma anche molto male. E, poichè l'imprevedibilità della natura non si può cambiare, non possiamo dire all'Etna di non eruttare, è necessario a mio avviso aggiungere un po' di prevedibilità alle nostre azioni, ricercando un senso condiviso al momento che stiamo vivendo e al cammino che stiamo facendo.
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