
Al riguardo, ecco l'opinione di Marcella Messina, che al CE.R.CO (Centro di ricerca sull'antropologia e l'epistemologia della complessità) di Bergamo sta facendo un dottorato proprio sull'argomento:
Le città di oggi sono spesso “mega-città-regione” policentriche. Sulla scia del modello anglosassone è stato possibile realizzare degli “activity-center” attorno ai nodi del trasporto pubblico che hanno de-spazializzato la percezione del “Confine” di una città.
Ma le città sono sempre più insostenibili. Diventano fondamentali nuove forme di urbanizzazione che la teoria della complessità ci può insegnare.
Quello che possiamo fare è imparare dalle buone pratiche, imparare l’uno dall’altro (ad esempio
Ma c’è bisogno di ricerca pratica, che compari le città a scala mondiale; esamini le buone pratiche; guardi ai modi di attuazione di queste buone pratiche, alle modalità utilizzate, a quali risorse economiche.
E, soprattutto, si ponga la questione cruciale:
Sino a che punto è possibile esportare con successo le buone pratiche di una certa città, di un certo paese, di un certo continente, in un altro? In altre parole, come è possibile ricostruire i propri successi e imparare da quelli degli altri – oltre che, occasionalmente, come va detto, dagli errori propri e altrui?
2 commenti:
Sino a l'altro ieri considerazioni sulla sostenibilità, sull'evoluzione della società, sull'approccio solidaristico non sono che raramente usciti dall'ambito del volontariato e del politico ( scarsamente gli studi sociali, a mio parere, hanno inciso su quest'ultimo, mentre sono stati efficaci per creare una cultura volontaristica matura).
SOno contento che l'approccio scientifico sia in grado ora di analizzare "nel suo complesso" ;-) i fenomeni sociali e che divulgatori come te e De Biase e altri, grazie anche alla rete, diffondano le idee.
Grazie.
grazie dei complimenti e dell'accostamento a un divulgatore come Luca De Biase..
in questo cambiamento bisogna crederci... bisogna viverlo e cercare di realizzarlo in tutto quello che siamo chiamati a fare...
io cerco di esprimerlo anche tramite questo blog e mi rende felice sapere che puó essere uno strumento utile per spostare l'attenzione verso questo nuovo approccio
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