lunedì 18 agosto 2008

tre romanzi (e una considerazione)

Oltre i saggi vicini alla complessitá, in questo periodo di vacanza ho trovato il tempo per leggere tre romanzi: L’eleganza del riccio, Firmino, Nato in un giorno azzurro. Che bello trovare il tempo per leggere. Le giornate dovrebbero durare di piú, solo per lasciare un po’ di tempo per la lettura. Tre romanzi, sui quali scrivo solo qualche pensiero. Sono best seller dell’ultimo anno e li trovate recensiti un po’ ovunque.

Una considerazione, o meglio una domanda aperta, prima.
Che peso ha il nostro stato d’animo mentre leggiamo un libro? Che peso ha il momento in cui lo leggiamo? Che importanza ha il libro letto prima di quello che stiamo leggendo?
Leggendo mi ritrovavo a fare collegamenti e instaurare connessioni con quanto letto nei giorni precedenti, creando cosí un mio percorso di senso, in cui i singoli libri non erano che tappe di un mondo emergente diverso da quello di chiunque altro. E tutto questo era sicuramente influenzato dal contesto, dal mio stato d’animo ad esempio, dal mare cristallino della Sardegna, dal vento leggero come linfa vitale, dal sole giallo. In un altro contesto, credo, avrei creato un mondo totalmente diverso. Cosí, solo una riflessione. Solo per dire che anche leggendo non siamo fruitori passivi, ma creatori attivi di una delle realtá possibili. Protagonisti della co-evoluzione nello spazio delle possibilitá.

Ed ora, ecco il mondo che ho creato.

L’eleganza del riccio, di Muriel Barbery. É un romanzo di sensibilitá e grazia di donna. Mi é piaciuto, l’ho apprezzato, mi ha commosso alla fine. Ma credo di non averlo potuto gustare a pieno, purtroppo. Perché credo che tale privilegio per questo libro sia lasciato alle sole donne. Una storia d’amore, al di lá delle apparenze, al di lá delle meschinitá. Dove l’amore é rappresentato dalla grazia, dall’eleganza che contraddistingue e connette tra di loro i personaggi principali del romanzo, la portinaia Renée, l’adolescente Paloma, monsieur Ozu, la governante portoghese Manuela, che hanno in sé l’eleganza del riccio, fuori protetti da aculei, ma dentro semplici e raffinati come i ricci, fintamente indolenti, risolutamente solitari e terribilmente eleganti.

Firmino, di Sam Savage. Ovvero un topolino che vorrebbe essere umano, perché nell’uomo vede i segni di una possibile elevazione, verso le altitudini della letteratura, dell’arte, dell’amore. Invece é un ratto, sudicio, ladro, nato da una pantegana alcolizzata, fortemente zavorrato a terra. Vorrebbe volare, ma non puó, non é della sua condizione. Eppure Firmino, assaggiando pagine e pagine di libri, masticandole golosamente, impara inizialmente a distinguere i libri tra loro a seconda del gusto: alcuni sono piú dolci, altri salati, taluni amari. Sembra essere la personificazione (topificazione?) della grande massima di Francis Bacon: “"Alcuni libri vanno assaggiati, altri divorati e alcuni, rari, masticati e digeriti". Mangiare pagine diventa un vizio, una dipendenza, finché non si scopre capace di leggere. Ecco il motivo di vita, grande inno alla lettura, anche quando tutto attorno diventa morte, distruzione, lacerazione.

Nato in un giorno azzurro, di Daniel Tammet. Un romanzo autobiografia di un genio dei numeri, affetto da una forma di autismo, la sindrome di Asperger. Tammet, oggi 29enne, racconta la sua vita, la sua infanzia e la sua adolescenza di difficile diversitá, fino ai successi di oggi, legati alle sue impressionanti capacitá di calcolo. Ma é soprattutto emozionante entrare nella sua mente e capire come per lui i numeri siano immagini, disegni, colori. Per cui il 37 è grumoso come semolino, l'89 è neve che cade, i numeri primi sono lisci come ciottoli. E le operazioni tra due numeri sono ancora immagini che si intersecano in un istante a formare il risultato nella sua mente. E quando Tammet, per beneficienza, ha recitato a memoria 22.514 cifre del numero pi greco, ha pensato a un paesaggio impresso nella sua testa, fatto di vette solitarie, morbide discese, asperitá non scalabili, pianure soleggiate. Un libro che, al di lá del forte messaggio sulla diversitá, inonda di immagini e colori.

Ecco il mondo che ho creato e qui condiviso con voi. Fatto di ricci, solo all'apparenza pungenti. Popolato di numeri fluttuanti come piume color pastello su paesaggi verdi e soleggiati. Intriso dell'odore forte dell'alcol e di urina in cui un ratto sguazza ogni giorno e ogni notte, ma anche del profumo intenso della carta stampata dei libri, che altro non è che il profumo di fiori di campo e spiagge lontane e sottane e giorni di pioggia e vattelapesca.

3 commenti:

Jorge ha detto...

Ciao amico: ha desiderato il invitarte che visitate il blog che sto facendo con i miei allievi del secondo anno quello secondario sulla DISTINZIONE.
oggetto arduo ed interessante di
http://nodiscrimine.blogspot.com.
Certamente sarà della vostra affabilità.
Abbiamo invitato a voi che avete letto che cosa voi prego di lui e voi gli rendete ad un'opinione sopra egli stesso.
Il vostro contributo sarà utile.
Nel blog troverete un traduttore della pagina in parecchie lingue se la avete bisogno.
Un hug dall'Argentina.

Anonimo ha detto...

Bene, Luca…vedo che stai allargando l’oggetto del tuo blog… e, a proposito degli interrogativi che poni, permettimi una auto citazione: “Scopo dell'arte è la promozione della conoscenza attraverso il coinvolgimento emotivo: l'artista raggiunge il suo obiettivo se riesce a stimolare ideazione ed emozione, offrendo in forma metaforica una sua "visione" della realtà. Egli cerca di suscitare nell'osservatore riflessione ed interpretazione attraverso la costruzione di forme inconsuete ed originali, innescando in tal modo un processo di auto-osservazione e auto-ri-organizzazione interiore, che, alimentandosi dal mito della Bellezza, illumina aspetti della condizione umana… intelligenza del reale che non è riflesso della realtà, ma traduzione/ricostruzione di essa da parte dello spirito/cervello dell'uomo.”

Gianfranco - http://www.fract.it

Unknown ha detto...

grazie Gianfranco,
auto-citazione molto pertinente sulla creazione di mondi e nuovi percorsi di senso di fronte all'arte.
Guardate i suoi frattali e provate ad auto-organizzare la vostra esperienza.