lunedì 26 marzo 2012

arrivato alla quinta ristampa...

...Viaggio nella complessita', edito da Marsilio, del 2007.

Gli uomini non possono fare a meno di viaggiare. Oggi vecchie idee superate stanno tramontando ed è tempo per un percorso intellettuale nella complessità. La vita e tutto ciò che da essa deriva è lontana dall’equilibrio, è alla ricerca continua del nuovo e dell’improbabile. Questo libro è un agevole viaggio nella teoria della complessità, ma è soprattutto un invito alla continua ricerca dell’attimo creativo, dove ogni arrivo è una nuova partenza. Chi desidera immaginare il futuro, chi ha un sogno, saprà accendersi e partirà verso il misterioso e affascinante territorio all’orlo del caos. Consapevole che il proprio avvenire potrà dipendere anche dal caso.

Una bella soddisfazione.

Alcune recensioni:

Disponibile anche in inglese, su cartaceo o come e-book in pdf o per iphone/ipad.

domenica 18 marzo 2012

la via

La via è l'ultimo saggio di Edgar Morin, filosofo di punta del pensiero complesso.
E' necessario scommettere (e agire perchè cio avvenga) nella metamorfosi...
dal bruco alla farfalla...
dalle due alle tre dimensioni.

Che cosa fare allora?
"Al sistema terrestre minacciato da tutte le parti resta solo la via della metamorfosi. In natura, un sistema, quando non riesce più a risolvere i propri problemi vitali, se non vuole perire, è costretto alla metamorfosi. Il bruco è capace di autodistruggersi e autoricostruirsi per diventare una farfalla. L'idea della metamorfosi non è una follia, è una realtà che si è già realizzata altre volte nella storia del Pianeta, nella preistoria ma anche nel Medioevo".

Del resto il tema della metamorfosi è particolarmente caro al filosofo francese. Lo avevo già segnalato ad esempio qui, ma ricorre in molti scritti ed interviste.
E' il grande tema del cambiamento, del cambiamento continuo ...

Qui l'intervista a Morin.

sabato 17 marzo 2012

un nuovo equilibrio

Credo che questa strada verrà scelta sempre di più e l'effetto sarà un sano bilanciamento (non tutti possono fare i dottori...). La crisi porterà un nuovo equilibrio!


Per maggiori info:
il sito del progetto pecoranera di Devis Bonanni

domenica 11 marzo 2012

le fiabe

A proposito.
Nelle imprese di oggi contano anche le fiabe. Sarà possibile trovare uno spazio per i cantastorie in azienda?
Piera Giacconi* è convinta di sì.
Scoprite perchè...

*creativity coach, arte-terapeuta e consulente di direzione per aziende e amministrazioni negli gli ambiti: automotivazione, empowerment, leadership, integrazione delle differenze di genere, consapevolezza individuale e di gruppo, sviluppo del potenziale, innovazione, gestione dello stress. È formatrice AIF, certificata Horaklés(r) a Parigi nell'uso delle fiabe per lo sviluppo della Qualità Umana. Nel 2004 ha fondato a Udine la prima Scuola italiana per cantastorie, unificando i lavori tradizionali delle fiabe e del respiro volontario. www.lavocedellefiabe.com.
Ha scritto l'appendice a Auto-organizzazioni, intitolata Salutiamoci con una fiaba.

Aggiunta del 14/03/2012: il libro verra' presentato giovedi' 15/03 a Fiume Veneto (PN).

il binomio semplicità - complessità

Segnalo questo bel post di Luca De Biase, sulle strategie da adottare di fronte al complesso.

Non è la banalità, non è la facilità la strada, ma casomai la semplicità:

La banalità è tattica, la facilità non persegue uno scopo. La pratica della banalità presuppone un contesto di significati immobili: è un freno all'innovazione. La tecnica della facilità accelera le operazioni ma non si interroga sul loro senso. La cultura della semplicità è fondamento di innovazione e costruzione di significato.


Aggiungo qualche altra considerazione al tema semplicità e complessità...

Quando pensiamo all’organizzazione, ad esempio nell’azienda in cui lavoriamo, immediatamente ci vengono in mente la gerarchia, i processi, chi riporta a chi, la catena di comando, spesso anche procedure, burocrazia, struttura. Complessità? No, piuttosto complicatezza. Addirittura, forse, una sorta di ufficio complicazioni affari semplici.

In natura, nei sistemi fisici, biologici e sociali, molto spesso le dinamiche organizzative sono assai diverse, addirittura opposte, bottom-up piuttosto che top-down, emergenti piuttosto che imposte.

Semplici, non complicate. Come sosteneva Isaac Newton:

Degli eventi naturali non si devono ammettere cause più numerose di quelle che sono vere e sono sufficienti a spiegare i fenomeni. La natura infatti è semplice e non sovrabbonda di cause superflue.

Dinamiche organizzative semplici, ma in grado di fornire risposte complesse. È questo binomio semplicità-complessità a garantire la sopravvivenza nella co-evoluzione.

In molti fenomeni l’organizzazione non è imposta dall’alto, ma emerge dal basso, così diventando auto-organizzazione. A livello di metafora lo spunto è allora allettante: potrebbe essere così anche per le imprese, dove invece sperimentiamo ogni giorno gerarchie e procedure?

Potrebbe essere il giusto binomio semplicità-complessità a fornire nuovi vantaggi competitivi?

Ci interroghiamo. E lo vediamo, soprattutto nelle nuove imprese che nascono ogni giorno, nelle dinamiche emergenti delle start-up, nelle discussioni che si generano in rete, nel senso condiviso a prescindere dalle distanze.

Qualcosa sta cambiando ...

Se nel passato e ancora oggi le architetture erano complicate e le persone erano considerate semplici, oggi la prospettiva sta gradualmente cambiando: architetture semplici, persone complesse.

journey into complexity su itunes



E' finito anche qui :).
Potenza della rete, di Apple, degli ebook, ecc. ecc.

martedì 6 marzo 2012

Leadership e complessita'

Segnalo l'ultimo numero di Quaderni di Management, curato da Alessandro Cravera.
E' dedicato al tema della leadership e della complessita' e contiene questi contributi:


Giancarlo Oriani nel suo editoriale parla di leadership diffusa...