giovedì 23 dicembre 2010

Auguri 2.0

Un augurio per un Buon Natale e un 2011 ricco di felicitá!

...in stile 2.0!

martedì 9 novembre 2010

sveglia italia


Sull'ultimo Wired, Guido Romeo accende i riflettori sulla banda larga. Un investimento di 20 Miliardi di Euro che potrebbe far veramente correre il Paese ma che non compare mai nell'agenda politica.

L'articolo spiega benissimo perché un investimento nella banda larga é fondamentale per l'Italia, ma poi non propone alcun passo concreto per cercare di realizzarlo, probabilmente perché le idee devono emergere dal basso, pre-condizione per il cambiamento.

Io per il momento segnalo l'articolo, di modo che anche altri possano conoscerlo e diffonderlo e inizi a crearsi un network, un gruppo informale che possa generare idee.

Leggete l'articolo. E poi avanti con le idee. Perché il cambiamento non puo' che emergere dal basso.

lunedì 1 novembre 2010

riflessioni sistemiche

E' stato pubblicato il N°3 della rivista Riflessioni sistemiche, dal titolo Viaggio attraverso ed oltre i confini disciplinari.

L'iniziativa merita un'attenzione particolare perchè nella rivista, in questo numero come nei precedenti, si possono leggere e scaricare gratuitamente interessanti articoli sulla complessità scritti da studiosi d'eccellenza.

Potete consultare qui il numero in oggetto, presso il sito dell'AIEMS (Associazione Italiana di Epistemolgia e Metodologia Sistemiche).

mercoledì 27 ottobre 2010

complessitá é bellezza

la bellezza


Se vi piacciono il tennis, la fisica...
e la bellezza.
Vi consiglio Roger Federer come esperienza religiosa.

La bellezza umana di cui stiamo parlando è un tipo particolare di bellezza; potremmo definirla bellezza cinetica. L’attrazione e il fascino che esercita sono universali. Non ha niente a che vedere con il sesso e le norme culturali. Semmai, sembra essere strettamente legata alla possibilità per un essere umano di riconciliarsi con il fatto di avere un corpo. Ovvio, negli sport maschili nessuno parla mai della bellezza, della grazia o del corpo. Gli uomini possono professare il loro amore per uno sport, ma questo amore deve sempre essere espresso e rappresentato nella simbologia della guerra: eliminazione e avanzamento, gerarchie di rango e posizione, statistiche maniacali, analisi tecniche, fervore tribale e/o nazionalistico, uniformi, frastuono collettivo, bandiere, petti percossi, facce dipinte, ecc. Per ragioni che non sono totalmente chiare, molti di noi trovano i codici della guerra più sicuri di quelli dell’amore.

domenica 20 giugno 2010

la fine dell'editoria ... o no?

invito al viaggio


Filastrocca impertinente, chi sta zitto non dice niente; chi sta fermo non cammina; chi va lontano non s'avvicina; chi si siede non sta ritto; chi va storto non va dritto; e chi non parte, in verità, in nessun posto arriverà

Gianni Rodari - Filastrocca impertinente

lunedì 5 aprile 2010

design sistemico

Sto leggendo il libro Design Sistemico.
La tesi principale del prof. Luigi Bistagnino del Politecnico di Torino è che designer, progettisti, creativi sono sempre più chiamati ad uscire dalla logica della progettazione del prodotto, per passare alla progettazione di sistemi aperti che si auto-sostengono (auto-poietici). Eccolo, il design sistemico.

Ma per fare questo è necessario effettuare un salto di piano. Occorre librarsi in volo e guardare al di là del singolo progetto su cui stiamo lavorando, tenendo sempre in considerazione che ogni output è l'input per un altro sistema. Per cui, ad esempio, scarti e rifiuti in ottica sistemica possono diventare le materie prime per un nuovo processo, e così via.

Il libro pone l'accento sulla multidisciplinarità, sui sistemi aperti, sulle relazioni tra settori ed industrie diverse, sull'importanza dell'agire localmente, sulla centralità dell'uomo e di indicatori quali la felicità o la sostenibilità, piuttosto che il solo prodotto.

Sono riportati molti esempi, progetti già realizzati o in corso di realizzazione. Ad esempio, quello del tunnel del Frejus.

Oppure, quello dei fondi di caffè, effettuato in collaborazione con la Lavazza. Pensate alle tonnellate di fondi di caffè che ogni giorno, da ognuno delle centinaia di migliaia di bar della nostra Penisola, vengono gettate nei rifiuti indifferenziati. Se ci va bene, qualche mago ne raccoglie una parte per leggerci il futuro. Ma, suggerisce il libro, è possibile cambiare prospettiva. Dai fondi di caffè è possibile estrarre lipidi da utilizzarsi per medicinali o cosmetici. Oppure possono, insieme a paglia, gesso e micelio, dare origine a prelibati funghi. Il terriccio esausto, poi, può essere utilizzato come vermicompost.



E' necessario cambiare prospettiva quindi. Per un processo ad emissioni tendenti a zero. Il passaggio dall'analisi alla sintesi è sempre più richiesto a noi designer, progettisti, creativi, innovatori.

martedì 19 gennaio 2010

morin, elogio della metamorfosi

Dall'articolo apparso su La Stampa lo scorso 14 gennaio:

“L’idea di trasformazione, più ricca dell’idea di rivoluzione, ne conserva il carattere radicale, ma la lega alla conservazione (della vita, dell’eredità delle culture). Oggi tutto dev’essere ripensato. Tutto deve ricominciare. E in effetti tutto è ricominciato, senza che lo si sappia. Siamo allo stadio degli inizi: modesti, invisibili, marginali, dispersi. Perché esiste già, su tutti i continenti, un fermento creativo, una moltitudine di iniziative locali che vanno nella direzione della rigenerazione economica o sociale o politica o cognitiva o educativa o etica o di stili di vita.”