Sono contento. Avevo ordinato da qualche settimana un libro, ma non era ancora arrivato. Proprio oggi ecco l'sms, è arrivato. Quindi, ai libri che leggerò nelle prossime settimane al mare, aggiungo questo:
- Il senso e la narrazione, di Giuseppe O. Longo
Domani parto. Ciao a tutti!!!!
Ora, per due settimane ...
INTERVALLO!!
venerdì 18 luglio 2008
giovedì 17 luglio 2008
queste scarpe sono state disegnate da consumatori
Innovazione aperta all'opera: CEC Co-Design Community (CE3C). Ecco i primi 3 modelli di scarpe che andranno in produzione, ideate e disegnate al di fuori delle aziende, da consumatori. Vi piacciono? Tra l'altro le prime sono disegnate da un italiano.
Per approfondimenti, andate qui.
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martedì 15 luglio 2008
anche se in look balneare
Anche se in look balneare, quasi balneare, prima di partire, vorrei ringraziare chi frequenta spesso queste pagine, chi ci passa ogni tanto, chi si è fermato solo per un momento.
Chi ha lasciato molti commenti, chi ne ha lasciato uno solo una volta, chi ha preferito scrivermi via mail, chi ha aggiunto ComplessaMente ai propri feed, chi ha lasciato solo un numero in più nel contatore delle visite. Comunque un segno.
Chi ha criticato non firmandosi, chi ha criticato firmandosi, chi mi ha fatto i complimenti. I primi fanno crescere, i secondi fanno piacere.
Chi è capitato qui per caso, forse "ma dove sono finito?" forse serendipity, magari cercando su google "vasco rossi" oppure "renoir impressionismo" oppure "radio 2".
Chi ha letto Prede o ragni, chi ha letto Viaggio nella complessità, chi li ha recensiti, chi ha voluto dire la sua, "non ci credo" oppure "voglio provarci".
Chi mi ha incontrato a qualche presentazione del libro, chi ha seguito le lezioni su Second Life e poi magari ha ballato con me festeggiando la serata.
Questo è il piccolo eco-sistema di ComplessaMente. Insieme co-evolviamo e ciascuno di noi ha un suo ruolo. Facciamo il cammino. Sbagliamo, cadiamo, ci rialziamo, impariamo, sperimentiamo. E poi sbagliamo di nuovo. Qui non arrivano gli angeli, qui non arrivano gli ordini. Ma ripartiamo, ci rimettiamo in cammino. In viaggio nella complessità. Questo non è poco.
Chi ha lasciato molti commenti, chi ne ha lasciato uno solo una volta, chi ha preferito scrivermi via mail, chi ha aggiunto ComplessaMente ai propri feed, chi ha lasciato solo un numero in più nel contatore delle visite. Comunque un segno.
Chi ha criticato non firmandosi, chi ha criticato firmandosi, chi mi ha fatto i complimenti. I primi fanno crescere, i secondi fanno piacere.
Chi è capitato qui per caso, forse "ma dove sono finito?" forse serendipity, magari cercando su google "vasco rossi" oppure "renoir impressionismo" oppure "radio 2".
Chi ha letto Prede o ragni, chi ha letto Viaggio nella complessità, chi li ha recensiti, chi ha voluto dire la sua, "non ci credo" oppure "voglio provarci".
Chi mi ha incontrato a qualche presentazione del libro, chi ha seguito le lezioni su Second Life e poi magari ha ballato con me festeggiando la serata.
Questo è il piccolo eco-sistema di ComplessaMente. Insieme co-evolviamo e ciascuno di noi ha un suo ruolo. Facciamo il cammino. Sbagliamo, cadiamo, ci rialziamo, impariamo, sperimentiamo. E poi sbagliamo di nuovo. Qui non arrivano gli angeli, qui non arrivano gli ordini. Ma ripartiamo, ci rimettiamo in cammino. In viaggio nella complessità. Questo non è poco.
domenica 13 luglio 2008
(quasi) in vacanza
Sabato parto per le ferie. Ultima settimana di lavoro e poi ... un po' di relax nell'amata Sardegna! Anche ComplessaMente chiuderà un paio di settimane per ferie.
Lista delle cose da fare:
- lezioni di windsurf
- immersioni
I libri che mi porterò dietro:
E poi, come ogni anno, prima di partire puntata alla Feltrinelli per acquisti di impulso dell'ultimo minuto, senza progetti ma solo assecondando l'istinto: una copertina intrigante, una sensazione tattile particolare, un forte profumo (annuso sempre i libri...), un riassunto travolgente.
Relax, sport, lettura. Sviluppare alcune idee per il prossimo libro che stiamo scrivendo, sul tema dell'auto-organizzazione, il mistero più affascinante della scienza a detta del premio Nobel Philip W. Anderson.
Ci sentiamo ancora questa settimana per le ultime cose.
martedì 8 luglio 2008
post-fordismo e nord-est
Via Luca De Biase, scopro un interessantissimo blog: First Draft. Le vie della rete sono infinite... scopro un gruppo di ricercatori e professori di Venezia che riflette su innovazione, nuovi modelli di business, complessità. Siamo a un centinaio di km di distanza, ma non ci conoscevamo. La rete ci ha resi ancora più vicini di quel centinaio di km.
Nell'ultimo post parlano di meritocrazia in Italia, a partire dalla lettura del libro Meritocrazia di Roger Abravanel. Non ho letto il libro, ma la recensione e i commenti mi hanno consentito di abbozzare qualche commento.
Il problema è che molti osservatori esterni, ma altrettanti osservatori interni, basano le loro analisi su una logica perfettamente lineare, basata sul principio causa-effetto. Una causa, un effetto, proporzionale alla causa. Non è così nella complessità, lo sappiamo. Complessità è circoli interconnessi e cause intrecciate ad effetti.
Dunque, osservatore straniero o italiano. Dice: "investi in ricerca, se vuoi essere competitivo". Trovata la legge, la strada per il successo. Ma, appunto, non è così semplice, così lineare, così rassicurante.
Signor osservatore straniero o italiano, perchè l'Italia, e il Nord-Est in particolare, pur investendo poco in ricerca rispetto ad altri Paesi industrializzati, non è nelle condizioni di Paesi molto meno sviluppati? Forse la legge lineare non tiene in considerazione tutti i fenomeni...
Ad esempio l'indicatore "investimenti in ricerca" non tiene per nulla in considerazione il capitale relazionale, gli investimenti in connessioni. Il modello Nord-Est è risultato competitivo pur in alternativa al fordismo. Ha infatti basato la propria competitività sulle connessioni locali, sulla forza del territorio, in altre parole sull'emergenza dal basso, auto-organizzandosi nei distretti. Un grandissimo capitale relazionale sedimentato nel territorio è stato la chiave della competitività e l'asset su cui è emerso questo modello di post-fordismo.
Non credete ad osservatori superficiali, alla ricerca di un'unica causa, un unico modello vincente, un'unica ricetta per il successo. La realtà è complessa e la rete chiama alla sperimentazione di nuove vie. Sperimentare ed imparare, ri-orientando il cammino mentre si va. A questo saremo chiamati.
sabato 5 luglio 2008
ancora sulla storia
Sì perché Kevin Kelly, già direttore di Wired, si chiede sul suo blog se sia lineare o esponenziale.
La vita di ciascuno di noi può anche essere lineare, ma si muove all'interno di una storia esponenziale. Le chiamerei ambiguità complesse.
La vita di ciascuno di noi può anche essere lineare, ma si muove all'interno di una storia esponenziale. Le chiamerei ambiguità complesse.
giovedì 3 luglio 2008
catastrofi, caso e contingenza
Luca De Biase. partendo dalla postfazione di Domenico Scarpa al romanzo N di Ernesto Ferrero, riflette in questo suo post sulla storia e su come essa possa mutare se si passa dalla gerarchia alla rete.
Nel passaggio, è tutto molto diverso, molto meno rassicurante rispetto al determinismo della scienza classica dove tutto é prevedibile. Conoscendo le condizioni iniziali e le leggi che regolano i fenomeni é possibile in linea teorica prevedere perfettamente la loro evoluzione. Questa non é la realtá, é come il mondo artificiale creato dall’invenzione di Morel, la macchina dello scrittore argentino Adolfo Bioy Casares che fa sí che tutto si ripeta uguale a se stesso per sempre.
Questo video è tratto dall'omonimo film di Emidio Greco del 1974. Lo Straniero, capito che, grazie all'invenzione di Morel la storia sull'isola si ripete sempre uguale a se stessa, cerca di manomettere la macchina per entrare a far parte di questa storia sempre uguale a se stessa. E amare, per sempre e sempre allo stesso modo, il suo sogno, Faustine.
La realtá é molto diversa, molto meno rassicurante. La storia è presente in tutto ciò che ci circonda, è determinismo e caso. Scrive Pietro Greco in Evoluzioni:
Tutte le strutture che vediamo intorno a noi, le galassie lontane e le nuvole del cielo, le grandi foreste e l’oceano immenso, la sequoia e l’aragosta, il bambino e la multinazionale, la Gioconda e Internet, non sono il frutto necessario e prevedibile di un Principio unico e ineludibile, di un Grande Algoritmo, ma sono il prodotto unico e, quasi sempre, contingente dell’intreccio tra le leggi fondamentali della fisica e la serie imprevedibile delle loro concrete realizzazioni. Sono il frutto della storia. Non di un Progetto.
Fra tutti i biliardi di triliardi di fiocchi che sono caduti sulla terra, teoricamente non ve ne sono due identici. Tuttavia i fiocchi sono tutti o esagonali o triangolari e simmetrici e guardando un fiocco possiamo riconoscerlo.
Questo è la storia. Una commistione tra un determinismo generale che stabilisce le caratteristiche globali e una casualità specifica che stabilisce le caratteristiche locali. Per noi uomini vale lo stesso. Fra i miliardi di uomini che hanno popolato la Terra, non ve ne sono mai stati due identici.
Catastrofi, caso e contingenza. Ovvero la storia.
E nel passaggio da gerarchia a rete, la prima storia, quella artificiale, mai veramente esistita, non ha più ragione di esistere. Nella rete siamo noi i protagonisti. Ciascuno di noi può contribuire con un suo verso. Grande opportunità, ma anche grande responsabilità.
E' l'aspetto etico della complessità. Effetto butterfly: possiamo fare molto bene, ma anche molto male. E, poichè l'imprevedibilità della natura non si può cambiare, non possiamo dire all'Etna di non eruttare, è necessario a mio avviso aggiungere un po' di prevedibilità alle nostre azioni, ricercando un senso condiviso al momento che stiamo vivendo e al cammino che stiamo facendo.
Nel passaggio, è tutto molto diverso, molto meno rassicurante rispetto al determinismo della scienza classica dove tutto é prevedibile. Conoscendo le condizioni iniziali e le leggi che regolano i fenomeni é possibile in linea teorica prevedere perfettamente la loro evoluzione. Questa non é la realtá, é come il mondo artificiale creato dall’invenzione di Morel, la macchina dello scrittore argentino Adolfo Bioy Casares che fa sí che tutto si ripeta uguale a se stesso per sempre.
Questo video è tratto dall'omonimo film di Emidio Greco del 1974. Lo Straniero, capito che, grazie all'invenzione di Morel la storia sull'isola si ripete sempre uguale a se stessa, cerca di manomettere la macchina per entrare a far parte di questa storia sempre uguale a se stessa. E amare, per sempre e sempre allo stesso modo, il suo sogno, Faustine.
La realtá é molto diversa, molto meno rassicurante. La storia è presente in tutto ciò che ci circonda, è determinismo e caso. Scrive Pietro Greco in Evoluzioni:
Tutte le strutture che vediamo intorno a noi, le galassie lontane e le nuvole del cielo, le grandi foreste e l’oceano immenso, la sequoia e l’aragosta, il bambino e la multinazionale, la Gioconda e Internet, non sono il frutto necessario e prevedibile di un Principio unico e ineludibile, di un Grande Algoritmo, ma sono il prodotto unico e, quasi sempre, contingente dell’intreccio tra le leggi fondamentali della fisica e la serie imprevedibile delle loro concrete realizzazioni. Sono il frutto della storia. Non di un Progetto.
Fra tutti i biliardi di triliardi di fiocchi che sono caduti sulla terra, teoricamente non ve ne sono due identici. Tuttavia i fiocchi sono tutti o esagonali o triangolari e simmetrici e guardando un fiocco possiamo riconoscerlo.
Questo è la storia. Una commistione tra un determinismo generale che stabilisce le caratteristiche globali e una casualità specifica che stabilisce le caratteristiche locali. Per noi uomini vale lo stesso. Fra i miliardi di uomini che hanno popolato la Terra, non ve ne sono mai stati due identici.
Catastrofi, caso e contingenza. Ovvero la storia.
E nel passaggio da gerarchia a rete, la prima storia, quella artificiale, mai veramente esistita, non ha più ragione di esistere. Nella rete siamo noi i protagonisti. Ciascuno di noi può contribuire con un suo verso. Grande opportunità, ma anche grande responsabilità.
E' l'aspetto etico della complessità. Effetto butterfly: possiamo fare molto bene, ma anche molto male. E, poichè l'imprevedibilità della natura non si può cambiare, non possiamo dire all'Etna di non eruttare, è necessario a mio avviso aggiungere un po' di prevedibilità alle nostre azioni, ricercando un senso condiviso al momento che stiamo vivendo e al cammino che stiamo facendo.
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